LARGHEZZA DI BANDA DI UN CANALE DI TRASMISSIONE

Quando si trasmette un segnale attraverso un canale, si può supporre che tutto avvenga come se si trasmettesse nello stesso tempo, ma separatamente, l’insieme delle sue componenti sinusoidali (ipotesi di linearità).

Ogni componente subisce un’alterazione in funzione della sua frequenza f (o della sua pulsazione ω=2π f), e precisamente: 

-  un’alterazione dell’ampiezza, esprimibile con un coefficiente A (ω);

-  una modificazione della fase, esprimibile con il coefficiente B (ω).

Questi coefficienti  definiscono una funzione di trasferimento, dove il primo coefficiente prende il nome di caratteristica d’ampiezza e il secondo prende il nome di caratteristica di fase.

Per un canale ideale, A (ω) dovrebbe essere indipendente dalla frequenza, mentre B (ω) dovrebbe essere proporzionale alla frequenza stessa. Nel caso che le condizioni sopra esposte si verificassero, avremo che il segnale d’arrivo conserverebbe la stessa forma d’onda di quello di partenza.

In pratica un canale reale può avvicinarsi alle condizioni di non distorsione, limitatamente però ad un certo campo di frequenze che costituisce la banda passante del canale considerato, entro la quale devono essere soddisfatte anche altre condizioni relative alla qualità di trasmissione. Di conseguenza il segnale ricevuto attraverso un canale reale di trasmissione sarà sempre difforme dal segnale sorgente, indipendentemente dalla presenza di distorsione o del rumore.

Consideriamo ad esempio un impulso rettangolare, che è un segnale contenente componenti sinusoidali di tutte le frequenze. Attraverso un canale che non consente la trasformazione delle frequenze superiori ad una certa frequenza limite fL, il segnale perde il carattere puramente impulsivo, assumendo una forma allargata nel tempo (vedi figura).

L’allargamento del segnale ricevuto è tanto più sensibile quanto minore è la banda passante del canale considerato.

La velocità di trasmissione ammissibile, intesa come numero di impulsi al secondo che possono essere erogati dalla sorgente, risulta tanto minore quanto più bassa è la frequenza limite del canale considerato.

Si definisce banda base la gamma di frequenza che si estende da zero alla frequenza fL.

Le tecniche di modulazione consentono di passare da una banda base ad una banda della stessa larghezza ma con valori di frequenza più elevati (banda traslata), e viceversa, senza deformare i segnali.

In conclusione possiamo dire che, nella trasmissione numerica, la velocità di trasmissione ammissibile è tanto più elevata quanto maggiore è la larghezza di banda B = f2 - f1 del canale utilizzato. 

In base all’equivalenza fra banda base e banda traslata di uguale ampiezza, si può generalizzare questo risultato, enunciando il criterio di Nyquist.

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