Mosaico pavimentale




Nel 1963, lungo la Circumvallazione Avellino Nord/Sud, durante lavori stradali, fu rinvenuto casualmente questo pavimento in mosaico policromo appartenente forse ad un grande vano di un edifico pubblico o di una Domus di età tardo imperiale, di concezione ellenistica ma di contenuti decorativi romani della fine III° sec. - inizi IV° sec. d.C. Si compone di un bordo largo 25 cm, con fascia a tessere verdi, segue una seconda fascia larga 70 cm con un motivo geometrico uniforme di cerchi che si intersecano su quattro punti della circonferenza. Questi quattro punti sono formati da tessere verdi e formano una decorazione di 4 foglie lanceolate (quadrifoglio); al centro di ogni cerchio, su fondo bianco, campeggia una stella a 4 punte con i lati concavi che reca al centro un piccolo quadrilatero a tessere marroni. Segue una fila di tessere bianche tangenti una fascia larga 14 cm, in tessere bianche con ai lati tessere verdi: quest'ultima fascia circoscrive il campo del mosaico. Le decorazioni ricorrenti sono date da rosoni, quadrifogli, quadrati a lati convessi, croci di Lorena fra due cornucopie, croci di Malta entro cerchio, clessidre entro cerchio, squami a ventaglio, croce gigliata intercalata da 4 foglie lanceolate, piccoli crateri, piccole anfore, nodi di Salomone, ancore, rombi dentro rombi, triangoli dentro triangoli, sfere dentro sfere, losanghe, uccello. Nella parte marginale si sviluppa l'emblema figurato, in gran parte mutilo, originariamente al centro del pavimento: il fregio raffigurava un quadrato dalle dimensioni di m 1,60 con ai quattro angoli quattro figure; di queste ne resta una sola, un busto di donna fra due fiori stilizzati, vestita alla maniera di una principessa orientale, allegoria della Primavera; della successiva allegoria, l'Estate, restano soltanto poche tessere: di qui la denominazione di mosaico a stagioni.

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